Biografia artistica
Giuliano Desio nasce il 29 Aprile del 1954 a Roma.
Entra “a bottega” presso lo Studio d’Arte 7, alla scuola di Mario Rosati e Romeo Magnani. Lo Studio rappresenta nei primi anni ’70 un centro di raccordo notevole nella cerchia degli artisti romani, in particolar modo del litorale, ispirati dalla pregnante figura artistica di Lorenzo Viani di cui si sentono eredi spirituali.
In quegli anni approfondisce la ricerca prospettica e la libertà nel colore, accanto ai due maestri, riportando sulle giovani tele, fondali e soggetti aderenti al retaggio classico dell’arte ostiense di fine ottocento, per poi presto staccarsene verso una liberazione dichiaratamente espressionista. Sono gli anni delle prime Mostre su Roma con i primi riconoscimenti da parte di grandi gallerie romane Via Goito, Valle Giulia, Manieri, La Tartaruga, Michelangelo che investono su Desio in un periododi grande fermento produttivo attorno agli artisti romani. Critici noti della capitale lo sostengono, Franceschetti, Bruni, Pallai, Iozzino Ruocco.
Apre nell’ ’85 lo studio di Via Grenet, altra cellula di fermento artistico del territorio lidense, insieme a Petì ed Ennio Trimarchi, dove sperimenta diversi passaggi espressivi, in ascolto delle correnti del secolo, dalla Transavanguardia all’Arte Povera, dall’Espressionismo Astratto in una ricerca sempre più orientata verso la liberazione del segno.
Sono presto gli anni ’90 di Palazzo Valentini a Roma presso i Mercati Traianei dove insieme alla poetessa e compagna d’arte, Serena Caleca, espone la sua grande Personale nelle sale dello spazio romano, grandi tele ispirate alla vita cosmica e primordiale, accompagnate dai testi poetici della scrittrice.
Ancora sulla scena di Roma a Isola Tiberina, poi Tevere Expo e ancora Piazza Re di Roma con ARTE TRE.
Il grande amore di Desio per la liberazione del segno, per la Transavanguardia e afffascinato da alcune figure artistiche del suo tempo come Vedova, Schifano, Bianchi, Pizzicannella, Afro, ed altri capiscuola delle avanguardie del secolo, non gli impediscono di ritrovare in seguito (caratteristica distintiva del Postmoderno), un rinnovato gusto per il paesaggio, non ultimo una vibrante e calma definizione grafico – descrittiva dei territori italiani,
Nel 2019, l’artista si trasferisce in Lombardia, Nascono le prime impressioni nel tratto grafico veloce.
Un grande amore per quelle vie, le contrade e i riflessi del Lario, circondati di immoto silenzio, lo afferra nell’anima, dando vita ad una intensa collezione supportata dall’osservazione delle storiche tavole grafiche di Gaetano Previati sui luoghi manzoniani.
L’artista riscopre quella vena passionale e romantica, che non lo aveva mai abbandonato, neanche negli anni dell’arte informale e gestuale, che ripropone in modo assolutamente nuovo ora ricco di tutto il bagaglio coloristico, grafico e spirituale acquisito, nella cui stesura odierna, si riscontra una lettura storica dell’arte del mezzo secolo trascorso.
Serena Caleca