di Serena Caleca
Il Fermento degli anni 60…
Mai come negli anni che vanno dal 60 ai primi 70, il fermento ideologico negli Istituti romani, Licei, Istituti,Università, scrittori e pensatori, diventa incandescente e ricco di sollecitazioni. Come una bomba inesplosa, la società giovanile, tracima i retaggi del passato, rovescia e dissoda la terra di un apparato secolare e strutturato, e ridisegna il tracciato del modo di pensare difronte ai grandi temi, della donna, della famiglia, della politica e del lavoro, istituendo nuovi codici e sopratutto un approccio ideologico sulle relazioni, di grande spirito di elevazione e giustizia. Ne nasce una società nuova, ribelle, ma che sa interrogarsi sui diritti dell’uomo.
E’ la culla culturale dove nasce la passione artistica di Anna la Penna, la chiave di lettura della sua scelta preferenziale per i temi artistici a carattere ideologico e sociale; una scelta che nonostante gli anni di esercizio trascorsi nella ricerca del colore e dello studio della forma, non l’abbandonerà più, e sarà la vela, che la condurrà a superare attese e difficoltà, prima di vederla ancora una volta ritrovare se stessa dinanzi alla tela bianca.
Anna nasce nel ’47 a Roma, dove fin da piccola a soli 9 anni vince il Primo premio di pittura estemporanea organizzato per i ragazzi, dal Comune di Roma, nei giardini di Villa Borghese, manifestando subito la sua spiccata propensione per le arti figurative. Negli anni degli studi frequenta come già citato sopra, il Liceo Artistico di Via di Ripetta e L’Accademia di Belle Arti, alla Scuola Libera del Nudo dal 65, ricevendo una lunga e solida formazione artistica. Segue la gioiosa esperienza della maternità, cui dona tutta se stessa con generosità.
Riprende il cammino e gli studi dopo aver atteso con pazienza la crescita del nucleo familiare e si interessa ad approfondire la tecnica dell’olio su tela, partecipando attivamente alle proposte espositive che gli vengono incontro, in particolare le mostre su strada. Un grande incontro del settore, le da una nuova svolta, il Maestro Giuseppe Mancuso, fondatore del gruppo “I Pittori di Piazza Grassi”, la invita a far parte del suo gruppo scuola, inserendola di fatto nel mondo artistico di Roma, con sede a Fiumicino, dove insieme alle altre pittrici, approfondisce le varie tecniche e la copia dal vero, realizzando splendide copie di grandi autori, scelti personalmente con il suo gusto, sempre orientato ai temi sociali relativi alla donna, combatte inoltre con il maestro e le colleghe per la valorizzazione dell’arte sul territorio e per i diritti degli spazi dedicati all’esercizio della formazione.
Fiumicino – Sede della Scuola “I Pittori di Piazza Grassi”, diretta dall’Artista Giuseppe Mancuso
Anna La Penna – Copia d’autore, con tecnica mista, inserto carta collage e pittura – “Donna con cappello Nero” – F.Vallotton – Olio su tela
Anna La Penna – Copia d’autore dell’opera di Tamara de Lempicka – “Autoritratto sulla Bugatti verde – 1929” – Olio su tela – 60 x 70
Anna La Penna – Copia d’autore di Gustav Klimt – “Donna con ventaglio” – Olio su tela – 50 x 60
Presto Anna La Penna, arricchita del suo bagaglio formativo, sente una spinta forte ad uscire dai confini dell’osservazione e come un gabbiano che cresciuto ormai nel calore dello stormo si apposta sullo scoglio pronto per spiccare il volo, così lei, esprime l’energia da tempo riposta, in una esplosione di vita e di ispirazione libera.
Anna La Penna – “LIBERTA’ ” – 2016 – Olio su tela – 50 x 70
Anna La Penna – “TRAMONTO SUL LAGO” – 2016 – Olio su tela – 100 x 60
Sono gli anni del colore, innamorati del creato e della bellezza, in tutte le sue forme, mentre nelle sue tele personalissime, scorgiamo un’alchimia di gradazioni coloristiche e mezzi toni, di grande impatto emozionale con una predominanza dei colori profondi che vanno dal blue di prussia al rosa antico, fino ai toni più profondi del verde più cupo che sfiora il nero assoluto.
In tutte le sue opere tuttavia scorgiamo la lontananza prospettica e la provenienza di una zona luminosa che irradia da lungi, il soggetto.
Anna La Penna – “TRAMONTO D’INVERNO” – 2017 – Olio su tela – 50 x 20
Anna La Penna – “GABBIANI” – Olio su tela – 40 x 50
Nel 2018 partecipa al I° Premio di Pittura estemporanea “Fiumicino Porto Imperiale” il cui tema ispirato alla figura dell’Imperatore Traiano, viene promosso dal comune di Fiumicino, in collaborazione con ACIS per le politiche giovanili e Figliadarte, con il coinvolgimento delle scuole del territorio e l’assessorato, per valorizzare e recuperare il patrimonio delle radici culturali dell’antico porto di Roma, con sede a Porto, antica città voluta dall’Imperatore e arricchita dal famoso porto esagonale detto “di Claudio”. Il senso di appartenenza la ispira, presentando un’opera essenziale ma piena di forza e freschezza che convince all’unanimità la giuria, assegnandole il 2° Premio.
Anna La Penna – “Traiano” – 2018 – Olio su tela – 50 x 60 – 2° Premio di Pittura Estemporanea “Fiumicino Porto Imperiale”
Anna La Penna al Premio di Pittura Estemporanea con la motivazione scritta del conferimento assegnato
E’ la svolta, Anna sente nel profondo il suo linguaggio, il volo, la libertà, il creato e la sensibilità sociale, premono nello spirito per esprimersi e questa volta lo fanno con forza. Alla Vernissage “RED CARPET”, cui viene da me invitata un anno dopo nel 2019 a partecipare, approdando nella fucina artistica delle Sorelle Zurlo, note galleriste di Area Contesa Arte, stupisce con un pezzo di estrema sintesi e coraggio ideologico “Mare Nostrum”, tela da 50 x 60 in acrilico e tecnica mista.
Anna La Penna – MARE NOSTRUM” – 2018 – Tecnica mista – 50 x 60
Un opera potente dove incredibilmente, Anna si svincola da tutti i legami strutturali precedentemente frequentati, per dare libertà al pensiero puro che la attraversa e che la vede ancora una volta impegnata nelle avanguardie storico sociali. “Mare Nostrum” si svolge attorno ad un fotogramma centrale, richiamo delle notizie mediatiche che scorrono ogni giorno sotto i nostri occhi, e che rappresenta un mare solcato da gabbiani in cerca di cibo sopra una distesa macchiata di sangue, attorno al fotogramma si esprimono due elementi nodali, lo schizzo di colore, richiamo al sangue versato nel dramma del fenomeno immigratorio sul Mediterraneo e i brandelli di tessuto, di eguale intenso e agghiacciante pathos comunicativo.
L’opera è densa della spinta di rivoluzione interiore vissuto dalla stessa artista, e allo sguardo lascia senza fiato. Il riferimento all’acqua del “Mare Nostrum” il nostro bacino del Mediterraneo, bara di corpi, i brandelli di tessuto, che scaraventano l’osservatore nel vivo della realtà dei corpi dei migranti ammassati sui barconi e lo schizzo di sangue, denuncia senza sconti del prezzo pagato agli interessi internazionali da migliaia di vite umane, tutte rappresentate dal bianco della tela nel candore della loro speranza, fanno di quest’opera una delle più espressive e potenti denunce sociali, nel panorama artistico del contemporaneo concettuale, in una tempestiva e autorevole interpretazione, unica nel suo genere.
Figliadarte, critico Serena Caleca, presenta a via Margutta, in Galleria Area Contesa, “Mare Nostrum” di Anna La Penna
Sempre con Area Contesa, nota Galleria d’Arte della storica Via Margutta , dietro mio suggerimento, espone una nuova elaborazione sul tema delle politiche sociali. L’artista interpreta con un pezzo di indubbia e forte personalità, la dimensione degli equilibri internazionali, in particolare, questa volta quella statunitense, capofila di delle politiche mondiali di separazione. “Refused”, “rifiutata”, è un’opera che interroga, scende nel profondo della verità, unifica, perché ciascun utente, in osservazione, può sentirsi al posto della protagonista, quella donna in primo piano che nasconde nell’intimo, il sapore amaro e pungente del rifiuto…in essa sono racchiuse le popolazioni soggette a politiche emarginanti, le donne che hanno subito rifiuto e violenze, le culture che sono fatte oggetto di sfruttamenti produttivi, le civiltà che per interessi territoriali sono state sterminate o private della loro cultura e non ultimo, le arti che, da sempre sono state manipolate dalle esigenze di palazzo.
Anna La Penna – “REFUSED” – 2019 – Olio su tela – 80 x 100
Il tratto leggero e disimpegnato delle pennellate che ruotano attorno al tema centrale, è volutamente casuale; l’artista infatti nel suo lavoro sperimenta uno stato di quasi “sovracoscienza”, attimo in cui la mano scorre senza condizionamenti e il soggetto nasce, da una nebbia sotterranea prendendo corpo, fino a definire l’idea, quella spinta ideologica predominante, che firma le opere di Anna La Penna di tutto questo suo ultimo tracciato artistico, frutto di un lungo percorso di elaborazione, di cui il panorama artistico contemporaneo, attende la compiuta esternalizzazione.
Curatore artistico: Serena Caleca – Figliadarte
Info e contatti: figliadarte.it@gmail,com