Una presenza messaggio, che viene da lontano, è ponte del tempo e ottimizza il mio spazio…
Marcello Scarselli – Figure contrapposte – Legno dipinto – 40 x 40 x 10 – 2018
Marcello Scarselli – La bilancia – Legno dipinto – 40 x 40 x 10 – 2018
Possiamo osservare, questo nuovo lavoro di Marcello Scarselli, nell’ottica di una retrospettiva storica, cui sembra essersi ispirato, che ci riporta nell’America del boom economico e in particolare nel periodo del Movimento Minimalista degli anni ’64 /65…
Questi artisti dell’epoca, provocati, quasi disturbati dalla ridondanza edilizia architettonica della cultura americana del loro tempo, grattacieli, palazzi, costruzioni di tutti i tipi, tormentati da questo volo nello spazio delle città americane, quasi come per opposizione, abbattono la risposta artistica, con delle forme geometriche essenziali, si ispirano alle costruzioni già esistenti e riportano il tutto in arte, ripulendole però, per mezzo di linee geometriche da ogni utile o inutile accessorio e riducendole a forme essenziali pure, quindi minimaliste, dando vita ad un vero e proprio movimento ” Il Minimalismo”.
Si tratta comunque di opere che escono dalla superficie della tela, stiamo parlando quindi di un abbandono dell’arte concepita solo sulla superficie di un piano, tipica di tutto il periodo storico della prima metà del secolo, di uno spazio quindi che viene utilizzato in modo diverso per una manifestazione artistica concepita come “invasione nello spazio”. Queste forme quindi come oggi il nostro artista Marcello Scarselli, in un feed back d’ispirazione, ci propone, sono forme poliedriche, solide, che escono dalla tela entrano nello spazio vivibile, si mettono quasi in rapporto con la persona, abitante di quel sistema, da persona a persona, per entrare in relazione, in rapporto con la persona stessa quasi se…l’Arte in persona emettesse un grido di presenza, una richiesta di comunicazione.
Marcello Scarselli – Scritture – Legno dipinto 40 x 40 x 10 – 2018
Scarselli ci propone un’ opera che esce dalla tela, e entra nello spazio abitativo, chiede un rapporto di comunicazione con colui o colei che vive quello spazio e ne propone, la bellezza e la presenza, suggerisce un modo nuovo di fare “Contemporaneo”, antico se vogliamo, nell’ispirazione come abbiamo detto circa i riferimenti storici cui sopra, ma assolutamente nuovo nel contesto dell’ottica contemporanea di oggi che chiede forme d’arte complementari al design dell’ambiente e che pur, entrando nella visione quotidiana delle forme domestiche, ne elevino il pensiero alla memoria dell’esistere. L’artista entra a far parte dello spazio abitativo, nella vita di ogni giorno, rispetto al fruitore stesso dell’arte che è l’abitante e diventa un designer, proponendo un discorso che esce dal bidimensionale iconico e diventa tridimensionale, trasforma il luogo dove l’opera è presente in un’area dove tutto diventa funzione e bellezza al contempo, quasi fosse tutto all’interno di un quadro, azzerando il concetto superato che suole separare l’opera d’arte dal contesto del domestico vivibile e creando presenza.
In questo modo la proposta è trasversale, abbraccia lo spazio architettonico, decorativo, funzionale, di arredamento, assolutamente piacevole e concettualmente interessante.