Sogno un’ora, un giorno, un minuto, in cui tutto si arresta…
ed ogni potere cessa
e noi passeggiamo insieme, sfiorando le erbe cresciute di aprile
strappando gli steli selvatici delle spighe…
seguendo solo i passi;
tu mi parli di una logica sperimentale, della tua ultima scoperta del giorno…
io risuono l’eco della tua voce, mentre affondo motivazioni di giustizia.
Attorno a noi solo il silenzio del campo…
nessun potere si interpone in quell’istante.
Nessuna forza che violi il sacrario della tua mente e tenti ancora una volta
di rubarti l’anima e la bellezza della tua infanzia
incurante della potenza di vita che noi siamo
perché la voce del cuore
in quell’ora rompe ogni catena,
il grido dell’anima sovrasta l’urlo della folla
fende il tempo ed erompe dal buio dei secoli,
attraversando strati infiniti di reti d’inganno
canali senza uscita dove la luce non penetra
dove giocare significa morte,
dove l’amicizia è prodotto di mercato…
dove hanno tentato di farti cadere e uccidere il tuo spirito di vita
neutralizzando le tue difese,
mistificando la verità,
mistificatori della verità…
Io mi fermo…e tu hai smesso di parlare.
Mi cercherai ancora, in quel luogo, in quell’ora
dove i nostri cuori hanno parlato,
troverai la forza…
e sarai libero.
Tua Madre